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Studio televisivo
EU Studio 59

Calcoli complessi
per una grande
struttura fuori standard

La realizzazione di uno dei più grandi studi di produzione televisiva italiani a fianco del polo di Mediaset, nell’hinterland milanese, ha richiesto soluzioni costruttive speciali che vanno ben oltre gli standard dei capannoni prefabbricati.
Lo Studio Ferraresi è stato incaricato del progetto strutturale: lo sviluppo di una costruzione con luci e carichi straordinari, rispettando frequenti cambi di programma e tempistiche rigide, ha rappresentato la sfida principale.

  • Tipologia:

    Industria

  • Localizzazione:

    viale Europa, Cologno Monzese (Milano)

  • Anno:

    2024

  • Committente:

    Magnetti Building
    (per conto di IB Srl)

Caratteristiche
del progetto

Uno dei maggiori studi di produzione d’Italia

A Cologno Monzese, appena oltre la periferia di Milano e a breve distanza dalla tangenziale est, è stato realizzato un nuovo studio di produzione TV utilizzato da Mediaset, il maggior network televisivo privato italiano. Lo studio, uno dei più grandi d’Italia per estensione, è ospitato in un capannone in calcestruzzo armato precompresso con una superficie di 47 x 53 m e un’altezza totale di 21 m dal piano interrato alla copertura.

All’interno l’ampio volume, che ospita fino a 1000 posti per il pubblico, può essere ripartito in due sale più piccole grazie a un divisorio mobile ed è provvisto di un ballatoio tecnico perimetrale per le luci, la movimentazione delle scenografie e gli interventi del personale tecnico.

In adiacenza allo studio, integrata nello scheletro portante ma separata da una parete divisoria, sorge una palazzina di 4 piani con una facciata vetrata per i camerini, i reparti trucco e parrucco, la regia e gli uffici. Sotto lo studio e la palazzina, infine, si estende un parcheggio interrato.

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Struttura a telaio di grandi dimensioni

Dal punto di vista costruttivo l’edificio è formato da un grande telaio prefabbricato in calcestruzzo armato racchiuso da un involucro di pannelli a taglio termico di considerevoli dimensioni. Struttura portante e tamponamenti prefabbricati sono forniti da Magnetti Building, leader in Italia nel mondo delle grandi strutture prefabbricate. L’ossatura principale dello studio è formata da 20 pilastri di altezza considerevole (21,30 m), che partono dalla quota di -4 m del parcheggio interrato e formano un telaio incastrato alla base con orizzontamenti incernierati. L’intero edificio è scollegato dai muri controterra e si comporta, dunque, come una struttura unica a partire dalla quota di fondazione. L’impalcato del piano terra è sorretto da una fila di travi poggianti su 36 pilastrini alti circa 4 m che individuano 6 campate, mentre a quota 13 m le mensole dei pilastri principali dello studio sorreggono i tegoli che formano il ballatoio tecnico.

Infine alla sommità della sala due serie di travi di bordo a L, poggianti sulle mensole dei pilastri, sorreggono 19 travi in calcestruzzo armato precompresso alte 1,80 m e lunghe ciascuna oltre 36 m, che oltre a costituire la struttura portante della copertura sorreggono gli impianti e le americane con le luci.

 

Inventiva e precisione di calcolo

Lo Studio Ferraresi è stato incaricato da Magnetti Building, successivamente alla fase di pre-design, di eseguire la progettazione strutturale degli elementi prefabbricati. Le numerose modifiche richieste durante la fase di progettazione, unite alle difficoltà strutturali insite nella dimensione dell’intervento, hanno obbligato spesso a trovare soluzioni costruttive alternative in tempi brevi impiegando una forte dose di inventiva oltre che di rapidità e precisione di calcolo. Il progetto ha richiesto inoltre un numero di elaborati molte volte superiore rispetto alla pratica corrente.

Un vero banco di prova per Alessandro Ferraresi, che ha dovuto intervenire con continue ottimizzazioni della struttura delle armature e dei collegamenti per migliorare la trasmissione delle forze tra orizzontamenti e pilastri.

Grazie all’esperienza accumulata in anni di collaborazione con importanti aziende quali la stessa Magnetti Building nella progettazione e nella sperimentazione di sistemi prefabbricati avanzati, Alessandro Ferraresi ha potuto far fronte in modo efficace alle sfide del progetto.

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Collegamento travi-pilastri

Una prima difficoltà ha riguardato l’impalcato rigido di copertura supportato dalle travi da 36 m, un solaio Predalles con lastre forate di spessore sottile: è stata una sfida anche in senso operativo, poiché era necessario ridurre i carichi del solaio garantendo però la praticabilità durante l’esecuzione del getto superiore e la resistenza ai carichi da neve e impianti.

Un secondo aspetto importante, che ha comportato calcoli molto laboriosi, è stato il collegamento tra i pilastri e le travi di appoggio con sezione a L, sorrette dalle mensole dei pilastri. Per garantire la corretta trasmissione delle forze è stato necessario ideare vincoli fuori standard, con spinotti ad alta resistenza al taglio e la scelta di calcestruzzi particolari con altissima resistenza a compressione.

Una terza grande sfida è stata la progettazione delle travi a L alte 2,35 m che sorreggono le travi da 36 m sul loro dente inferiore, dove lo scarico era di ben 70 tonnellate SLE. L’armatura di ogni dente e l’analisi a taglio-torsione delle travi ha richiesto varie analisi supplementari con modelli tirante-puntone. Per ciascuna trave si sono dovute sviluppare ben 6 tavole di armatura per lo studio di ogni dettaglio, un numero elevato rispetto alla prassi.

Prospetto verso la palazzina

Un altro tema impegnativo è stato il collegamento tra lo studio e la palazzina adiacente. Il progetto prevedeva un prospetto di pannelli prefabbricati per realizzare un divisorio REI tra le due parti dell’edificio: di conseguenza è stato necessario predisporre dal lato dello studio dei nasi sui pilastri per sostenere il ballatoio, e dal lato della palazzina altri nasi ad ogni piano per le mensole che reggono le travi dei solai. Per garantire la trasmissione delle forze e preservare il collegamento sismico tra la palazzina, con 4 impalcati, e lo studio, con 2 soli impalcati, è stato necessario realizzare una soluzione con armature particolari e collegamenti metallici fuori standard.

 

Impalcato al piano terra e pannelli perimetrali

Anche per l’orizzontamento rigido tra piano interrato e piano terra Alessandro Ferraresi ha dovuto ideare vincoli fuori standard, con barre inserite nei pilastri, e analizzare singolarmente tutte le connessioni tra i 36 pilastri e la soletta. Quello che di per sé era un impalcato standard ha richiesto una progettazione molto dettagliata per garantire la classe REI 180 richiesta, carichi elevati di ben 1700 kg/mq e al contempo spessori ridotti.

Un gran numero di analisi supplementari hanno comportato infine i pannelli perimetrali prefabbricati di facciata a taglio termico, che prevedevano esecuzioni speciali come il fissaggio di pensiline esterne, l’apertura di portoni o l’applicazione di putrelle in acciaio per garantirne la resistenza rispetto al comportamento fuori piano.

Collegamento travi-pilastri

Una prima difficoltà ha riguardato l’impalcato rigido di copertura supportato dalle travi da 36 m, un solaio Predalles con lastre forate di spessore sottile: è stata una sfida anche in senso operativo, poiché era necessario ridurre i carichi del solaio garantendo però la praticabilità durante l’esecuzione del getto superiore e la resistenza ai carichi da neve e impianti.

Un secondo aspetto importante, che ha comportato calcoli molto laboriosi, è stato il collegamento tra i pilastri e le travi di appoggio con sezione a L, sorrette dalle mensole dei pilastri. Per garantire la corretta trasmissione delle forze è stato necessario ideare vincoli fuori standard, con spinotti ad alta resistenza al taglio e la scelta di calcestruzzi particolari con altissima resistenza a compressione.

Una terza grande sfida è stata la progettazione delle travi a L alte 2,35 m che sorreggono le travi da 36 m sul loro dente inferiore, dove lo scarico era di ben 70 tonnellate SLE. L’armatura di ogni dente e l’analisi a taglio-torsione delle travi ha richiesto varie analisi supplementari con modelli tirante-puntone. Per ciascuna trave si sono dovute sviluppare ben 6 tavole di armatura per lo studio di ogni dettaglio, un numero elevato rispetto alla prassi.

 

Prospetto verso la palazzina

Un altro tema impegnativo è stato il collegamento tra lo studio e la palazzina adiacente. Il progetto prevedeva un prospetto di pannelli prefabbricati per realizzare un divisorio REI tra le due parti dell’edificio: di conseguenza è stato necessario predisporre dal lato dello studio dei nasi sui pilastri per sostenere il ballatoio, e dal lato della palazzina altri nasi ad ogni piano per le mensole che reggono le travi dei solai. Per garantire la trasmissione delle forze e preservare il collegamento sismico tra la palazzina, con 4 impalcati, e lo studio, con 2 soli impalcati, è stato necessario realizzare una soluzione con armature particolari e collegamenti metallici fuori standard.

 

Impalcato al piano terra e pannelli perimetrali

Anche per l’orizzontamento rigido tra piano interrato e piano terra Alessandro Ferraresi ha dovuto ideare vincoli fuori standard, con barre inserite nei pilastri, e analizzare singolarmente tutte le connessioni tra i 36 pilastri e la soletta. Quello che di per sé era un impalcato standard ha richiesto una progettazione molto dettagliata per garantire la classe REI 180 richiesta, carichi elevati di ben 1700 kg/mq e al contempo spessori ridotti.

Un gran numero di analisi supplementari hanno comportato infine i pannelli perimetrali prefabbricati di facciata a taglio termico, che prevedevano esecuzioni speciali come il fissaggio di pensiline esterne, l’apertura di portoni o l’applicazione di putrelle in acciaio per garantirne la resistenza rispetto al comportamento fuori piano.

Particolarità
dell’intervento

Quello di Cologno Monzese è stato il primo grande incarico con lo Studio per Alessandro Ferraresi, che ha messo a frutto la sua esperienza già rilevante nel settore della prefabbricazione industriale affrontando numerosi problemi strutturali imprevisti con brillanti soluzioni fuori standard. Un risultato ottenuto grazie anche al grande spirito di squadra dei collaboratori dello Studio Ferraresi, in particolare dell’ingegner Andrea Arzoni.

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