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Manifattura tessile
Rivolta Carmignani -
Manifattura tessile
Rivolta Carmignani -
Manifattura tessile
Rivolta Carmignani
Progettazione integrata
in un arco di 80 anni
Tra i committenti storici dello Studio Ferraresi il più longevo è senz’altro la tessitura Rivolta, specializzata in biancheria di pregio per il settore Horeca, che opera tuttora nei capannoni progettati da Abelardo Ferraresi. Attorno al primo impianto produttivo, nato nel XIX secolo nel centro di Macherio, lo stabilimento è cresciuto per agglomerazione, assumendo una valenza urbanistica sia per l’articolata configurazione degli edifici che per il rapporto con il tessuto circostante.
L’aspetto attuale del sito testimonia del lavoro di ben tre generazioni dello Studio Ferraresi, che attraverso un’incessante opera di adeguamento hanno dato risposta alle esigenze in continua evoluzione di questa industria moderna. La crescita dello stabilimento è avvenuta gradualmente fino a occupare una superficie complessiva di quasi 20.000 mq.
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Tipologia:
Industria
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Localizzazione:
via Visconti 15, Macherio
(Monza e Brianza) -
Anno:
1939-2022
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Committente:
Rivolta Carmignani Spa
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Tipologia:
Industria
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Localizzazione:
via Visconti 15, Macherio
(Monza e Brianza) -
Anno:
1939-2022
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Incarichi svolti (Abelardo, Angelo e Andrea Ferraresi):
- Progettazione integrale
- Definizione layout connessi con i cicli di lavorazione e viabilità
- Calcoli strutturali
- Direzione lavori
- Contabilità
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Progetto architettonico palazzina dei servizi sociali:
arch. Annalena Ferraris
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Superficie fondiaria:
24.000 mq
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Superficie lorda di pavimento:
20.000 mq
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Committente:
Rivolta Carmignani Spa
Milestones
del progetto
Prima fase: nuovi reparti
Già nel 1939 Abelardo Ferraresi è chiamato ad ampliare i vecchi reparti della manifattura, fino ad allora ospitati in una struttura con capriate in legno sorrette da colonne di ghisa in parte tuttora visibili. Alla costruzione di un capannone a shed con capriatelle in calcestruzzo segue, negli anni Quaranta, quella di un deposito per le schede perforate dei telai, un edificio basso e compatto affacciato su strada.
Seconda fase: orditura e servizi sociali
La successiva fase di espansione risale agli anni Sessanta, con un piccolo magazzino iniziato ancora da Abelardo e proseguito dal figlio Angelo. Tra il 1969 e il 1973 sorgono varie strutture in calcestruzzo armato: il grande vano rettangolare del reparto orditura e la palazzina dei servizi sociali con portineria, spogliatoio e mensa, realizzata in collaborazione con l’architetto Annalena Ferraris per le facciate.
Terza fase: salone dei telai e magazzino filati
Dopo il 1980 si aggiungono alcuni locali per il deposito della merce e per il candeggio, oltre a varie opere di tipo impiantistico, mentre dal 1990 si progettano e costruiscono con il coinvolgimento di Andrea Ferraresi due nuovi grandi spazi: il salone dei telai, per il quale si studiano particolari accorgimenti contro le vibrazioni, e un nuovo magazzino filati al piano interrato, con una dotazione impiantistica all’avanguardia e un efficace sistema di isolamento acustico per ridurre ogni possibile disturbo al vicino asilo d’infanzia.
Quarta fase: ristrutturazioni e nuove coperture
A dimostrare la lunghissima durata della collaborazione con la proprietà della manifattura, l’ultima tornata di interventi si è aperta addirittura con la ristrutturazione dei depositi costruiti da Abelardo Ferrraresi nel 1946, per proseguire con l’ala degli uffici (a due livelli e con affaccio su strada) e concludersi tra il 2006 e il 2021 con il completo rifacimento delle coperture dell’intero sito di produzione.
Prima fase: nuovi reparti
Già nel 1939 Abelardo Ferraresi è chiamato ad ampliare i vecchi reparti della manifattura, fino ad allora ospitati in una struttura con capriate in legno sorrette da colonne di ghisa in parte tuttora visibili. Alla costruzione di un capannone a shed con capriatelle in calcestruzzo segue, negli anni Quaranta, quella di un deposito per le schede perforate dei telai, un edificio basso e compatto affacciato su strada.
Seconda fase: orditura e servizi sociali
La successiva fase di espansione risale agli anni Sessanta, con un piccolo magazzino iniziato ancora da Abelardo e proseguito dal figlio Angelo. Tra il 1969 e il 1973 sorgono varie strutture in calcestruzzo armato: il grande vano rettangolare del reparto orditura e la palazzina dei servizi sociali con portineria, spogliatoio e mensa, realizzata in collaborazione con l’architetto Annalena Ferraris per le facciate.
Terza fase: salone dei telai e magazzino filati
Dopo il 1980 si aggiungono alcuni locali per il deposito della merce e per il candeggio, oltre a varie opere di tipo impiantistico, mentre dal 1990 si progettano e costruiscono con il coinvolgimento di Andrea Ferraresi due nuovi grandi spazi: il salone dei telai, per il quale si studiano particolari accorgimenti contro le vibrazioni, e un nuovo magazzino filati al piano interrato, con una dotazione impiantistica all’avanguardia e un efficace sistema di isolamento acustico per ridurre ogni possibile disturbo al vicino asilo d’infanzia.
Quarta fase: ristrutturazioni e nuove coperture
A dimostrare la lunghissima durata della collaborazione con la proprietà della manifattura, l’ultima tornata di interventi si è aperta addirittura con la ristrutturazione dei depositi costruiti da Abelardo Ferrraresi nel 1946, per proseguire con l’ala degli uffici (a due livelli e con affaccio su strada) e concludersi tra il 2006 e il 2021 con il completo rifacimento delle coperture dell’intero sito di produzione.
Particolarità
dell’intervento
L’attitudine a instaurare con i committenti rapporti fiduciari di lunga durata ha favorito un approccio gestionale che va oltre le singole fasi progettuali ed esecutive, in una visione evolutiva che abbraccia più generazioni e risponde con soluzioni efficaci alle continue variazioni di esigenze e destinazioni d’uso.